Severina 1939

Lasciatemi qui fra i miei campi che ho vangato, arato e seminato per tutta la vita, nella mia casa, piena di crepe e di fessure, dove anche gli stracci profumano di buono. Qui tra le mie mura e la mia gente anche un povero contadino come me con la faccia arrostita dal sole, si sente un Re.

E quando verrà la mia ora, portatemi in fondo al campo sotto una manciata di terra che mi farà da coperta e cuscino.

Potrò sentire ancora l’odore della stalla, il profumo del fieno, il canto del gallo al mattino ed i cricri dei grilli la sera.

E mi troverò bene come un nocciolo in una ciliegia.

Autore ignoto